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Le antiche cascine

Estratti dalla raccolta: Quattro passi per NichelinoLe antiche cascine

Le vecchie cascine sono una vera testimonianza della storia cittadina. I documenti del Seicento, che definiscono i confini del neonato feudo, includono oltre al Borgo Vecchio e alla borgata Palazzo i grandi complessi contadini: Vernea, Buffa, San Quirico, Palazzo Darmelli, Colombetto e Pallavicino. Conclude l’itinerario una passeggiata nel Boschetto.

Le Cascine storiche nichelinesi hanno rappresentato nei secoli luoghi di abitazione e di lavoro, ma anche centri del mondo contadino tipico del vecchio paese nonché struttura urbanistica.

Accanto al capolavoro della Palazzina di Caccia di Stupinigi esistevano infatti, un cospicuo numero di costruzioni legate strettamente all’economia locale.

A cura di:

Contenuti: Ufficio Turismo e Grandi Eventi – Città di Nichelino

Progetto grafico e stampa: Centro stampa – Città di Nichelino

Impaginazione web: Centro elaborazione dati – Città di Nichelino

Un particolare ringraziamento a Giovanni Villa

 

L'avveneristica avventura degli "amnisè"

Gli orti a distesa non sono l’unica attività dei “giardinè” nichelinesi nella prima metà del secolo scorso. Molti di loro, oltre a coltivare i giardini, sono antenati delle moderne aziende di raccolta dei rifiuti. In città, infatti, dagli inizi del Novecento vive un’alta concentrazione di “amnisè”. Sono piccole aziende famigliari di spazzarutai, che ripuliscono i quartieri del capoluogo. Lasciano le cascine intorno all’una di notte con i carri trainati dai cavalli, passano di casa in casa e alle otto sono di ritorno. Da quel momento entrano in campo gli altri componenti della famiglia che si dedicano a dividere l’immondizia in mucchi, recuperando tutto il riciclabile che, quando è possibile, viene rivenduto o dato via. Metallo, vetri, stracci, carta, ma anche lampadine bruciate che sono periodicamente ritirate dai giostrai dei tiri a segno. Tutto l’organico è messo da parte e diventa concime scelto per gli orti. A mezzogiorno ogni cosa è sistemata e ci si può dedicare alla terra. La moderna raccolta differenziata, insomma, non inventa nulla di nuovo.

Giungla in celluloide

Nichelino è stata anche set cinematografico per due celebri film d’avventura negli anni Cinquanta: I misteri della giungla nera e il suo seguito La vendetta dei Tughs, tratti da storie firmate Emilio Salgari. Proprio le sponde del torrente Sangone sono state la location degli esterni delle due pellicole prodotte nel 1953. In celluloide il territorio cittadino assume le sembianze esotiche di paesi orientali e lungo il corso d’acqua si muove la troupe diretta dal regista Gian Paolo Callegari.

Cascina Buffa 

La cascina, situata in strada Buffa, è raggiungibile valicando il ponticello che scavalca il canale Leyra. Strada Buffa in teoria dovrebbe indicare l’indirizzo del rustico, in realtà, tagliata dalla tangenziale, disegna un curioso percorso.

I primi documenti su questa antica cascina, al centro di una vasta proprietà fondiaria, risalgono al 1515, anche se su uno dei muri esterni è incisa la data del 1593 quando la costruzione, realizzata ad opera dei gesuiti, doveva essere un convento o una casa-forte. Nel cortile a destra dell’ingresso c’è la cappella a torretta dotata di un piccolo campanile dedicata al trapasso di San Giuseppe, con al centro sopra l’altare, un bellissimo quadro rappesentante la “Deposizione”.

A sinistra del portone una meridiana porta la data del 1730. Passata di mano in mano, ma sempre di proprietà privata, nel corso dei secoli l’immobile ha visto avvicendarsi vari signori: nel 1777 appartiene alle famiglie Prunotto e Appiano, ma già nel secolo successivo una parte passa nelle mani dei Falcione mentre il rustico va ai Pellion di Persano cui subentra la famiglia Ballario. Negli ultimi anni la Buffa ha subito restauri di diversa natura e ora manifesta al primo sguardo un evidente volto bifronte.

Buffetta e Rusca

All’appello tra i nomi dei poderi citati dalla Regia Patente, che decretò l’autonomia del territorio nichelinese da Moncalieri, mancano le cascine Buffetta e Rusca.

Della Buffetta situata al lato destro di via Buffa appena prima della Rusca, non si tramandano notizie. Si può supporre, a desumere dal nome, che sia in qualche modo legato alla sorella maggiore, ma la congettura non trova conferme e l’affinità potrebbe avere ragione nella semplice vicinanza geografica. Anno di fondazione, proprietari e curiosità sono sepolti in qualche inarrivabile archivio.

Più nota, invece, la genesi della Rusca, costruita all’inizio del 1700, alla confluenza del canale Leyra con il canale dei Molini, proprio all’incrocio tra via Buffa e via Rusca sul confine con la borgata Tetti Rolle di Moncalieri.

Il nome si rifà alla corteccia di rovere usata per conciare le pelli e macinata dal mulino per cereali della città. La ruota pescava acqua e forza motrice dal Leyra.

Costituita da un edificio civile e rurale, dall’opificio con mulino a quattro macine e pesta da olio e corredata dal battitoio per la canapa, la proprietà era contornata da campi e prati in cui veniva coltivata la fibra tessile, macerata trattata e battuta per lavorarla ai telai. Nella Cascina Rusca nel 1809 nacque Vincenzo Maria Miglietti, avvocato e ministro della Giustizia nel primo governo dopo l’Unità d’Italia.

Immagini

Le antiche cascine
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Ultima modifica: 23 Aprile 2021 alle 23:37
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