“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario” – Primo Levi, “Se questo è un uomo”
Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche arrivarono presso la città polacca di Auschwitz e scoprirono il vicino campo di concentramento. La scoperta di Auschwitz, la liberazione dei superstiti e le loro testimonianze rivelarono per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista. Per questo, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha scelto la data del 27 gennaio per istituire la ricorrenza internazionale del Giorno della Memoria.
Il nostro Paese, nel Giorno della Memoria, onora tutti gli italiani rinchiusi nei lager nazisti (ebrei, partigiani, deportati politici e militari)
Anche quest’anno Nichelino dedica il Giorno della Memoria al “Giardino dei Giusti”.
I Giusti non sono né santi né eroi, ma persone comuni che a un certo punto della loro vita, di fronte a ingiustizie e persecuzioni, sono stati capaci di andare con coraggio in soccorso dei sofferenti e di interrompere così, con un atto inaspettato nel loro spazio di responsabilità, la catena del male.
Non esisterà mai una tipologia esaustiva degli uomini Giusti, perché nel corso della storia e in ogni contesto appaiono sempre figure nuove, capaci con la loro coscienza e la loro capacità di giudizio di anticipare il corso degli avvenimenti.
I Giusti salvano, accolgono, testimoniano, ed esprimono la propria umanità nel soccorso a un altro essere umano. Raccontare le loro storie è un modo per ricordare a ciascuno che ci si può sempre mettere in gioco e intervenire in difesa di un diritto fondamentale.