Tra le due borgate principali, la più importante era sicuramente la Borgata Palazzo, dal Palazzo della Famiglia Darmelli che vi sorgeva in corrispondenza della zona in cui attualmente è ubicata la Chiesa della SS. Trinità e si snodano Via Stupinigi e Via Concordia.
La borgata, la cui esistenza è documentata a partire dal 1400, al volgere del secolo successivo era divenuta tristemente nota come focolaio di una delle epidemie di peste.
La borgata del Nichelino, invece, si raccoglieva intorno al Castello che la famiglia Occelli aveva acquistato nel 1619 e che comprendeva un forno pubblico, un locale adibito a Tribunale (dove fino al 1726 il Conte Niccolò Manfredo amministrò la giustizia) e la Cappella della Beata Vergine delle Grazie (prima Chiesa di Nichelino) per la celebrazione delle funzioni religiose.
A dispetto della minore popolosità della Borgata Palazzo, tuttavia, fu il nome Nichelino a prevalere come toponimo principale del neo feudo proprio grazie all’appartenenza alla famiglia Occelli.
Oltre ai due borghi principali, i confini stabiliti dalla Regia Patente comprendevano grandi cascine come quelle di San Quirico, la Buffa, la Vernea, il Palazzetto, il Colombetto, la Pallavicina o Balbiana.