Il percorso formativo/informativo proposto ed attivato ormai dal 2002, in collaborazione con l’Associazione Idea Lavoro, rivolto alle donne disoccupate interessate alla creazione di un’attività autonoma, si può definire con termini che descrivono e sintetizzano con sufficiente chiarezza il tipo di approccio utilizzato:
accoglienza dell’idea e della persona – eventuale esplorazione o ridefinizione – accompagnamento alla definizione del progetto – riflessione sul processo di decisione – individualizzazione del percorso, ma, contemporaneamente, confronto nel gruppo
Il lavoro svolto con le partecipanti si può descrivere come:
processo formativo e di sostegno della persona, prima ancora che informativo, per permettere di acquisire (o rafforzare) la consapevolezza delle proprie competenze, del valore della propria esperienza, ma anche della presenza di eventuali vincoli o limiti, in vista della costruzione di un progetto personale e professionale.
In questo senso, i percorsi attivati non si sovrappongono, ma piuttosto si integrano con i percorsi consulenziali che si concentrano sulla fattibilità “tecnica” del progetto, configurandosi questi ultimi come il naturale PROSEGUIMENTO del percorso della persona, una volta definite potenzialità, risorse e criticità e stabilite le basi per la “tenuta” nella fase di stesura dettagliata del progetto.
L’ esperienza, in particolare con donne adulte che hanno espresso, in modo talvolta casuale e non contestualizzato, il desiderio di dar vita ad una attività autonoma, consente di affermare che occorre un intervento che accompagni gradualmente le persone a:
- Nominare le esperienze pregresse, anche di eventuali lavori in proprio in aziende familiari, e in generale relative a tutte le attività svolte per lavoro dipendente, autonomo, e di cura familiare
- Riconoscere le competenze espresse nelle esperienze sopra descritte
- Analizzare la propria idea, anche se formulata in modo “nebuloso”, dandole valore e spessore, ma anche nella prospettiva della disponibilità a modificarla
- Potenziare e valorizzare la capacità di esplorare, ideare nuovi scenari in cui la propria idea sia realizzabile
- Affrontare con consapevolezza, ma anche con serenità, le difficoltà che si presentano nel percorso, anche con il confronto continuo con il gruppo
- Fare esperienza diretta di autovalutazione delle capacità e delle criticità rispetto alle competenze relazionali, organizzative, creative, ecc., “sperimentandosi” con esercitazioni individuali o “giochi” di gruppo.
Una volta iniziato questo percorso, si può notare un cambiamento nelle persone, che talvolta arrivano con aspettative di “risposte globali e risolutive” da parte dei consulenti, rendendosi conto invece molto presto che, prima di arrivare ad avere delle risposte soddisfacenti dall’esterno, occorre innanzitutto porre a se stesse delle “buone domande”, quelle mirate al definire e valutare la propria situazione attuale, le esperienze pregresse, la particolare combinazione di risorse e vincoli che segna la vita di ogni persona.
Altro elemento che contraddistingue il percorso: quando si lavora con donne adulte, con una grande esperienza di vita, ma talvolta scarsi strumenti di conoscenza del mondo imprenditoriale, “accompagnare” significa anche realizzare:
- un lavoro di “avvicinamento” ai termini, alle normative, a tutto quanto, anche nel linguaggio, viene dato quasi per scontato da persone più giovani e più scolarizzate quando si parla di realizzazione di un progetto imprenditoriale,
- un lavoro di analisi e riflessione sulla percezione della dimensione economica nella vita delle persone, e in particolare quando occorre dare un valore monetario alle proprie competenze professionali e alle risorse applicate ad un progetto imprenditoriale
Infine, da evidenziare l’importanza metodologica del gruppo, vissuto come dimensione che accoglie, rimanda, scambia, si confronta, rappresentando per la singola partecipante la prima occasione di verifica della propria idea imprenditoriale.